In questi giorni è partita sui social una polemica che riguarda la mancata assegnazione, durante la “festa della lavanda”, di un posto per l’allestimento di un piccolo stand all’unica associazione animalista di Tuscania.
La giustificazione addotta dagli organizzatori della manifestazione è il fatto che “accettare tutte le richieste di esposizione di diversi animali avrebbe snaturato la tematica della manifestazione”.
Moltissimi gatti e cani abbandonati diventano, per tragico caso o per un atto irresponsabile e criminale, animali randagi. Circostanze che sconvolgono totalmente la loro vita e quella di quanti possono rimanere coinvolti in incidenti che, da quell’odioso e vigliacco abbandono, hanno origine.
“Rifugio speranza” è un’associazione animalista senza scopo di lucro, che contribuisce a dare lustro alla nostra città. E’ gestita da due apprezzabili e stimabili coniugi che si occupano da anni della cura degli animali randagi, abbandonati o feriti. Dopo essere stati raccolti vengono portati presso strutture sanitarie per essere sottoposti a visita per i dovuti controlli, quando necessario curati poi sfamati, alloggiati e infine inseriti nei piani di vaccinazione e sterilizzazione.
Teresa e Sabino, in molti anni di attività, hanno provveduto a far sterilizzare, curare e operare molte centinaia di animali. Oltre alle cure dei randagi l’associazione si occupa anche e soprattutto delle loro adozioni da parte di famiglie selezionate.
Come cittadino, pur essendo totalmente d’accordo che non sia mai corretto usare toni ingiuriosi e diffamatori, ritengo però che non sia assolutamente fuori luogo recriminare per il fatto che non ci sia stata nessuna possibilità di compromesso per assegnare un angolino per realizzare uno stand che consentisse di raccogliere donazioni per i cani randagi del Comune ospitati dal “Rifugio speranza”.
Dopo l’ordinanza anticostituzionale che vieta l’ingresso ai parchi comunali con cane al guinzaglio, dopo la mancata costituzione di parte civile da parte del nostro sindaco nel processo penale contro un “uomo” che, armato di carabina, sparava e uccideva un gatto di una colonia felina comunale, dopo l’ormai prossima chiusura del canile con il trasferimento dei pochi cani anziani e malati rimasti, ciliegina sulla torta è la mancata concessione di uno stand, da parte di un’associazione per la promozione del territorio ad un’altra associazione comunale che si occupa della cura e del benessere di cani e gatti abbandonati.
Non ci vuole molto per capire che la cultura e l’educazione al rispetto degli animali passa anche attraverso un piccolo gazebo che possa sensibilizzare sul problema del randagismo e sull’abbandono degli animali, soprattutto nel periodo estivo quando il numero raggiunge il suo apice.
Uno stand informativo che possa contribuire a far comprendere come la qualità della vita di cani, gatti o altri animali, i loro diritti e la loro sorte sia una responsabilità umana.
Uno stand che andava sostenuto e fortemente voluto da un’amministrazione comunale sensibile al problema.
“La Sensibilità è l’abito più elegante e prezioso di cui l’intelligenza possa vestirsi.”
(Osho)
(Osho)