03/2013 - Succede a Tuscania 2013 - Toscanella - Il blog dei tuscanesi

Ma chi lo dice che la scuola è morta? La scuola come istituzione sarà pure in crisi, ma dentro ai muri spesso decrepiti, tra banchi vecchi e materiale didattico inesistente, c'è vita pulsante: quella dei giovani studenti pieni di idee e carichi di energia, quella di insegnanti che non hanno mai smesso di credere alla propria missione di insegnare, sempre e comunque, al di là dei programmi ministeriali, che solo chi si arrende muore. E ad arrendersi non ci hanno pensato nemmeno, i giovani studenti del Liceo Scientifico G. Galilei di Tuscania. Capitanati dalla loro insegnante di storia dell'Arte, Mariella Gentile e forti del progetto "Adotta la tua scuola" proposto dalla dirigente Ileana Menichetti, hanno preso in mano pennelli e colori e hanno dato una nuova luce alle aule vecchie e sporche, ingrigite dal tempo.

Da simbolo di decadenza, il Liceo tuscanese si è trasformato in sinonimo di innovazione. Una risurrezione di colori accoglie chi varca la soglia del pesante portone di legno. Il colore celeste domina e "lega" tutte le stanze; un colore che fa subito pensare al cielo, alle cose pulite, ai ricordi infantili. Aprendo le porte delle singole aule si incontrano Klimt, Matisse, Haring, Warhol: le loro opere ricoprono intere pareti, sconfinano su vecchi mobili, si arrampicano sui soffitti. "Abbiamo realizzato il nostro museo" - dicono i ragazzi,  un museo d'arte moderna e contemporanea in una scuola dove adesso è bello entrare. "Nel corso degli anni ho sperato e aspettato miglioramenti tangibili nel  sistema scolastico italiano, sebbene sono  consapevole di quanto sia arduo, in tempi rapidi, innovare un sistema soffocato da lentezze burocratiche e da una diffusa resistenza al cambiamento, - spiega Mariella Gentile -  come docente  di Storia dell’Arte, ho cercato di dare  il mio  contributo".

Dopo il progetto "Didattica Museale"che prevede tre visite per ogni classe di alunni, presso il polo museale romano (Galleria Nazionale di Arte Moderna; Galleria Borghese; Palazzo Barberini; Galleria Spada), precedute e seguite da laboratori didattici ed incontri con artisti ammirati all'opera dal vivo, al Liceo Galilei hanno deciso che sarà proprio l'arte a salvare la Scuola. Durante l'occupazione dell'istituto, seguita alle proteste nazionali, gli studenti hanno abbandonato gli striscioni e preso in mano i pennelli. Hanno iniziato con la ritinteggiatura delle pareti, vecchia di anni, e poi con la riproduzione dei capolavori.

Finita l'occupazione, il progetto è continuato a ritmo serrato, portato avanti con entusiasmo da gruppi di insegnanti ed alunni volontari che si alternano per non intralciare il regolare andamento dei programmi ministeriali. "Parlare ai muri" è il nome scelto per l'iniziativa tuscanese e mai nome fu più azzeccato: ai muri di una Scuola ormai stanca si è parlato di volontà, di idee, di speranza. Hanno parlato studenti e corpo docente. Hanno parlato a voce alta, una voce colorata e potente che merita di essere ascoltata.


Testo: Valeria Sebastiani
Giornalista - ex alunna del Galilei

Foto: Claudia Mattei
Fotografa - ex alunna del Galilei