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Anche i Tuscanesi vollero il loro monumento e, costituito un comitato cittadino, raccolsero i fondi necessari per acquistare l’opera del scultore Jelmoni il "RISVEGLIO" vincitore della medaglia d’oro all’esposizione di Parigi.
La filodrammatica del circoletto effettuò recite devolvendo gli incassi a favore di detto acquisto, che si poté realizzare, con contributi della popolazione e quello determinante dell’Amministrazione Comunale.
Il monumento con la base due gradini in nenfro sorreggenti quattro lapidi in marmo bianco, su delle quali erano incisi i nomi dei caduti e sulla quarta erano scolpiti, i simboli delle armi, con un elmetto ed una bandiera, un cippo marmoreo sul quale era seduto un giovane completamente nudo, con le mani alla testa, come se si risvegliasse da lungo sonno, venne posto al centro della Piazza del Comune (oggi Piazza Basile) davanti alla Chiesa di San Lorenzo.
Detto monumento divenne il simbolo più caro agli ex combattenti, alle vedove ed orfani di guerra, agli invalidi e mutilati, posto d’incontro per rievocare annualmente sia il 24 maggio, che il 4 novembre.
In quella circostanza per l’intera giornata, gli ex combattenti montavano di guardia al monumento, ove la sera dopo aver girato, con la banda musicale in testa, ed al canto delle canzoni di guerra, con mille fiaccole accese, le vie e piazze del paese, raggiungevano il monumento ove veniva letto il bollettino della vittoria, e suonato il Piave.
Dopo la dimostrazione rievocativa, tutti, ufficiali, sottufficiali, graduati e soldati, con le medaglie sul petto, si radunavano per consumare una cena collettiva, od al chiostro di sant’Agostino o presso il Teatro Comunale.
Di quanto detto oggi non resta altro che il monumento, sistemato presso il giardini delle Scuole elementari dopo vari interventi di restauro e ubicazioni provvisorie per l’evento sismico del 1971, che indusse l’Amministrazione Comunale a trovare degna collocazione.
Oggi sulle lapidi, oltre ai nomi dei caduti della guerra del 1915-