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SANTE NICCOLI DETTO "ANGELO IL MONTAGNOLO"
Compositore della poesia "Versi dedicati alla torre civica e ringraziamento ai santi Protettori di Tuscania"
NICCOLI Sante (detto Angelo il montagnolo) nacque a Leonessa (Rieti) nel 1876 e morì nel 1955 di tumore nell'Ospedale Civile di Santa Croce di Tuscania.
Le sterili montagne reatine spinsero i familiari di Angelo verso la Maremma, ricca per la fecondità della terra e per l'abbondanza di bestiame dove con facilità si poteva trovare lavoro presso i latifondisti del posto.
Angelo giunse, da bambino, a Tuscania e fu avviato alle scuole dimostrandosi molto intelligente tanto da emergere nettamente sui suoi compagni.
Per le sue doti era candidato, come il suo coetaneo don Leonardo ARIETI, ad entrare nel locale seminario vescovile di S. Agostino per proseguire gli studi, ma a causa delle scarse possibilità economiche familiari, fu avviato ai lavori della campagna. Angelo però, non trascurò mai il suo spirito poetico che si ispirava a fatti di vita quotidiana tuscanese ed al mondo del lavoro ove operava.
In età di matrimonio convolò a nozze con una giovane di Tuscania, che morì precocemente di parto. Tale disgrazia sconvolse talmente la vita di Angelo che non volle più legarsi sentimentalmente a nessuno.
La sua modesta casa, che condivideva con un fratello, era nei pressi della chiesa di San Francesco.
Il suo animo allegro ed estroso lo portò a comporre un gran numero di poesie rimaste, ora, solo nei ricordi degli anziani. Dopo la morte gli averi di Angelo, compresi gli scritti, andarono ai parenti che li conservarono gelosamente, ma con il catastrofico terremoto del 1971 tutto andò perduto.
Attualmente dell'attività poetica e letteraria di Angelo non ci restano che la poesia "Storie dei ladri e disgregatori d'Italia" e il Poemetto autobiografico "Piccolo riassunto della strapazzata vita del montagnolo" entrambi pubblicati nell'antologia di G. DE GIOVANNI e A. RICCI -
Le ricerche condotte presso i parenti di Angelo, residenti a Viterbo e Sabaudia (LT), al fine di rintracciare qualche poesia o componimento non hanno dato i frutti sperati.
A Tuscania vi era un solo discendente di Angelo detto il "montagnolo" il nipote Natalino NICCOLI (purtroppo deceduto), barbiere del Duomo e cantautore a braccio, il quale ricordava lo zio come un uomo, nonostante fosse stato afflitto dalle amare vicissitudini di una vita priva di soddisfazioni, vitale e sempre disponibile.
Luigi Tei