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VERSO LA «SIGNORIA» DEGLI ORSINI.
Al termine del mandato di Maffeo da Perugia (autunno 1270), l’ufficio di podestà fu ricoperto da Orso di Gentile Orsini, fratello del Card. Matteo Rosso e nipote dell’altro cardinale, Giangaetano, una tra le figure più rappresentative nella curia papale del tempo, l’anima di tutti i suoi parenti "Orsini". Egli, nel Patrimonio ed altrove, tentava quello che i Di Vico non erano stati ancora capaci di realizzare: la grandezza della propria famiglia.
Orso Orsini (1270-
In campo architettonico, di Orso Orsini non è rimasto nulla (Tuscania non possiede alcun "palazzo Orsini", al contrario di altri centri del Viterbese); s’interessò invece a diversi documenti d’archivio, perché fece copiare tutti gli atti relativi alle sottomissioni dei castelli, rafforzando l’autorità del Comune, nel tener ben saldo ed unificato tutto il "distretto".