Menu principale:
Alfredo Stendardi, 87 anni, uno degli ultimi testimoni “informati” e capaci di raccontare, attraverso testi, poesie e vignette, la Tuscania del secolo scorso, ci ha lasciato venerdì 11 luglio. Un vuoto incolmabile per l’intera comunità cittadina e, in particolare, per il nostro giornalino per il quale ha sempre rappresentato un punto di riferimento soprattutto per i tanti giovani che nel corso di undici anni hanno dato il loro contributo alla redazione. Era lui infatti a fornigli notizie e spunti di riflessione su avvenimenti vari, su questo o quel personaggio da lui direttamente conosciuto. Ma Alfredo è stato molto di più: un vero protagonista della cultura locale soprattutto nei suoi aspetti folkloristici: per oltre settanta anni non c’è stata manifestazione teatrale in vernacolo, giornalino locale, iniziativa della pro loco, carro di carnevale, festa danzante o altro avvenimento degno di nota a cui lui non avesse preso parte. Un attento conoscitore delle tradizioni e dei personaggi che per oltre un secolo hanno caratterizzato la vita paesana; personaggi e tradizioni che, dal suo punto di vista privilegiato, ovvero la stazione di benzina situata sulla piazza principale del paese, aveva visto scorrere e di cui aveva saputo cogliere e immortalare nelle sue esilaranti poesie in dialetto anche gli aspetti più ironici e grotteschi. Suoi straordinari testi sono presenti in quasi tutti i giornalini pubblicati a Tuscania nel dopoguerra. Oltre a Omni@tuscania ricordiamo, negli ultimi anni, anche la felice collaborazione con La Loggetta di Piansano. Grazie a lui personaggi fondamentali della storia recente tuscanese come don Steno Santi e don Lidano Pasquali, il federale Fortunato della Torre, il partigiano Beno Gessi, il conte Enrico Pocci, il primo fotografo Alarico Santi e il professor Pietro Leonardi, insieme a tanti altri ancora, così come le feste tradizionali di un tempo (il carnevale, il pellegrinaggio alla Madonna del Cerro, s. Antonio abate, le feste patronali, ecc), sono oggi per sempre consegnati alla memoria storica cittadina. Non potevano di certo mancare alcuni aspetti e avvenimenti della vita tuscanese, i forni, le osterie, l’arrivo dei circhi equestri, i concerti domenicali in piazza, i cinema degli anni ‘30, l’arrivo della corrente elettrica, la prima pompa di benzina, i somari più famosi, la trebbiatura, ecc proposti sempre in chiave ironica e con dovizia di particolari. Una serie di testimonianze straordinarie, fondamentali per comprendere a fondo la Tuscania del Novecento. Giancarlo Guerra
L'ombra fitta è quella bella cosa
che sta sotto una pianta un po' fojosa
e che sotto il sole ardente maremmano
è oasi di frescura del villano.
E' lì che lue se fa la pennichella
tutto sdraiato su la nuda terra.
E mentre il marino je accarezza il viso
lue sprofonna in quel sonno che ristora
e sull'albero canta la cicala.
ALFREDO STENDARDI