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Lavorare! Per le donne lungo i secoli passati è stata una faticosa conquista. Oggi più che mai, poi, in un momento di forte crisi (l'aumento della disoccupazione allo 0,75 per cento) ha portato l'universo femminile a scontrarsi con gravi problematiche sul lavoro. Già da tempo penalizzata per quella sua differenza di genere, in questi periodi così incerti (con lavori a tempo determinato) la donna ha visto portare alla totale esasperazione le aspettative future. La crisi del sistema capitalistico potrebbe essere superata non solo con nuove regole ma mettendo a frutto anche le qualità creative ed emotive della donna, qualità che la caratterizzano proprio in virtù di quella sua differenza di genere.
Uno dei metodi per porre rimedio alla crisi è quello di sviluppare una fervente crescita di conoscenza e competenza per la ricerca del lavoro (ricordiamo che a Tuscania oltre a non esserci più l'ufficio di collocamento manca anche uno sportello telematico).
La parte "hard " del tessuto sociale è il risultato dei suoi servizi sociali, mentre la sua parte "soft" è data dal grado di conoscenza, innovazione e creatività. E la creatività è, appunto, il simbolo di quella differenza di genere che è nella natura intrinseca della donna, che la fa essere diversa dall'uomo. Ed è proprio tale diversità, da non porre come fattore di discriminazione bensì come una qualità in più, che può contribuire in maniera originale alla ripresa dell'economia dello Stato. Si deve quindi trovare una giusta collocazione pubblica e privata della donna oggi.
Tale l'obiettivo del Libro Verde dell'occupazione femminile presentato al CNEL nel luglio 2008 dall'Assessorato Lavoro, Politiche giovanili e Pari Opportunità della Regione Lazio. Il piano è suddiviso in tre parti:
- Le politiche per l'occupazione femminile interessano tutto il territorio nazionale;
- L'occupazione femminile deve fondarsi su integrati interventi occupazionali, economici e sociali.
- Strategie di empowerment.
Il piano viene diviso in 4 macro aree, 12 campi di intervento e 42 d'azione. Si deve dare il giusto peso alla forza lavoro femminile (poiché in alcuni settori a parità di impiego c'è disparità di retribuzione lavorativa).
Le donne, causa la maternità, conoscono periodi di transizione entrando e uscendo dal mondo del lavoro. Quindi si deve creare una certa "sicurezza" nel proseguo del lavoro; sia nei contratti a tempo determinato sia nell'età avanzata delle donne (programmi di mobilità, ricollocazione ed integrazione). Secondo il Libro Verde, si deve trovare una giusta collocazione nel mondo del lavoro alla donna oggi, simbolo dell'evoluzione della nostra società, anche a livello regionale ed in particolar modo nella nostra "piccola" Tuscania.
Cecilia Cordisco