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Copone Caio Crescenzo
Nell’epigrafe funeraria, che si trova nel Corpus inscriptionum latinorum, si legge che egli ricoprì, nel governo della città di Tuscania, la carica di decurione, ed inoltre che fu vessillifero nella XIV legione Gemina durante la leva militare svolta ai confini settentrionali dell’allora nascente impero romano, probabilmente sul fiume del Reno o del Danubio.
Il nostro concittadino era dunque aggregato ad una delle più prestigiose legioni di tutto l’esercito romano. La XIV Gemina ebbe infatti il compito di vigilare sul confine germanico in uno dei punti nevralgici spesso sollecitato dalle bellicose tribù dei germani.
Terminata la leva Copone tornò a Tuscania dove, fra gli agi e gli ozi propri del ricco latifondista ebbe modo di scalare i vertici del potere locale divenendo uno stimato decurione per poi trovare l’eterno riposo in una tomba situata sul colle di San Pietro, dove è stata trovata la sua lapide.