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Spaccàccia – Era il gioco delle trottole, chiamate a Tuscania, per lo loro forma, perazzole. Venivano raccolte insieme tante perazzole quanti erano i giocatori, poi, fatta la conta, ciascuno secondo l’ordine prendeva la sua perazzola e la tirava sul mucchio delle altre, tentando di spaccarle.
Naturalmente vinceva non solo chi era più capace nel tiro, ma anche chi aveva la perazzola più resistente, e con i puntali adatti.
I puntali infatti si distinguevano in tre tipi:
1) alla viterbese, il più semplice; era un pezzo di filo di ferro conficcato nel legno della perazzola, ed era il puntale meno costoso e che si trovava in genere nelle perazzole nuove.
2) alla romana: più sofisticato, perché il ferro che formava il puntale aveva una piccola rondella saldata che non permetteva al puntale di conficcarsi nel legno oltre la misura stabilita.
3) alla cornetana; fatto con un chiodo da cavallo, il più massiccio dei puntali adatto proprio al gioco della spaccaccia.