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Don Leonardo Arieti
Don Leonardo è stato un’autentica guida, un maestro senza pretese dottrinarie, ma ricco di soprannaturale ed umana sapienza, un testimone di Dio e di Cristo niente affatto gratuito ed intemperante, ma pronto e discreto nei momenti più bui e smarriti della vita di ognuno.
Credo che non bisognerebbe aggiungere altro per delineare la figura e l’opera di don Leonardo Arieti, tanto queste poche righe, stilate da un sacerdote tuscanese, hanno bene centrato la personalità e l’attività di uno che ha speso per l’educazione dei giovani di Tuscania tutta una vita.
Ormai credo che non ci siano più gli uomini che lo hanno conosciuto e che lo hanno avuto come maestro, come direttore. I giovani lo hanno conosciuto solo dalla voce dei loro padri o dei loro nonni, dai quali hanno ricevuto quei principi morali e umani che sono stati il tessuto della loro educazione.
Era sempre attivo, vigile al Circoletto a dare a tutti i suoi talenti, notevoli in ogni campo: dalla musica alla filodrammatica, dalla chimica alle scienze più varie, silenzioso e vigile nel seguire i suoi giovani.
Pittore di squisito e delicato senso artistico, di profonda dottrina in tutte le scienze esatte, riparatore di tanti guai, nel chiuso del suo studio appariva come un altro Leonardo, pieno di ingegno e di bontà.
Poi la vecchiaia, una lunga, nascosta vecchiaia.
Si sentiva parlare di lui, ma rare volte lo si vedeva in giro, eppure tutti parlavano di lui con rispetto e con una sorta di venerazione.
Solo il terremoto lo ha allontanato dalla sua città: esule se ne è andato da Tuscania per non tornarvi più.
Rimane a Tuscania la tristezza delle cose belle perdute, delle istituzioni e delle tradizioni scomparse: come tutte le cose trascorse, però, il ricordo di don Leonardo rimarrà vivo, sarà il bagaglio che i tuscanesi porteranno con sé, come forza che aiuta a vivere nei momento tristi e dolorosi della vita.