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La prostituzione
Il 17 gennaio del 1794 la Curia Vescovile avviò un processo contro la signora Caterina X per inonestatis cum scandalo . La nostra città in quanto diocesi aveva un tribunale ecclesiastico situato presso i locali prospicienti la cattedrale che fin dal 1600 giudicava unicamente i reati considerati di natura religiosa come l’adulterio, la bestemmia, la prostituzione ecc.
L’accusa formulata contro questa Caterina X era pesante: Caterina riceveva a tuttora le genti in casa sua et in specie lo stallino del signor Persani detto Ballarino et anche il cavalcante di Dogana et altre persone con scandalo e mormorazione pubblica del vicinato, che nonostante le ammonizioni per tre volte del parroco, continua nella medesima pratica scandalosa.
Le numerosissime testimonianze fatte eseguire dal giudice vicario generale rilevarono che la signora Caterina, moglie di Secondiano Y, aveva effettivamente una irrefrenabile passione per gli uomini, in particolare per gli stallieri. Il signor Battista, lo stalliere di Dogana, sostenne davanti al giudice che la signora gli aveva attaccato il male venereo e per questo non riusciva a rifiutare le avances della donna.
Ma a complicare la situazione in cui versava l’imputata contribuì la personalità assai semplice del signor Pietro, lo stalliere detto Ballarino, il quale si vantava pubblicamente delle sue scappatelle a tal punto da raccontare poi ogni minimo particolare anche in tribunale; per esempio aveva raccontato ad una amico di essere entrato in casa di Caterina vestito da frate zoccolante.
Il Vicario generale con sentenza emessa il 10 febbraio 1795 vietò alla signora Caterina di uscire di casa e di vedere uomini, eccetto il marito per un periodo determinato.