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Il Gruppo pugilistico di Tuscania

Modi di vivere, tradizioni

Il Gruppo pugilistico di Tuscania

A cavallo degli anni ’50, Giovanni Quarantotti, quando ormai la squadra di calcio del Tuscania era in decadenza, sul Corriere dello Sport scrisse: il grande calcio è finito, ma nascerà il pugilato. – La sua previsione fui azzeccata; infatti Luigi Selvi, viterbese di Pianoscarano, trapiantato nella nostra città ed ex pugile dilettante di ottimo livello, fondò il Gruppo pugilistico Tuscania. E l’iniziativa fu accolta con grande entusiasmo non solo dai giovani tuscanesi, ma anche da ragazzi dei paesi limitrofi, Arlena, Piansano, Capodimonte.

Dei pugili locali ricordiamo: Veriano Taranta, peso welter, campione italiano dei novizi con 25 combattimenti, di cui 23 vinti, 1 pareggiato e 1 perso. Mario Proietti (per gli amici Persichetta) campione italiano 1a serie dilettanti. Di lui è rimasta celebre la famosa scena che avvenne sul ring a Marta, allorché, mentre combatteva con un certo Grazini di Viterbo, avendo ricevuto da costui una serie di testate, Proietti, preso dalla rabbia, gli azzannò un orecchio. Questo fatto fu in seguito imitato dal campione mondiale di Pesi Massimi Tyson.

Nei pesi medio-massimi Selvi poteva contare su Angelo Bassetto. Questo pugile era dotato di una grande forza fisica, ma non aveva la grinta adatta capace di sprigionare tutta la sua potenza; per questo non ottenne mai vittorie di prestigio.

Altri pugili che tennero alto l’onore della squadra del Tuscania sono: Mimmo Scevola, Pino Firmani, Lino Menicacci, Ernesto Menicacci, Mario Ciccioli, Felice Menghini.

Deve essere ricordato anche il fatto che sul ring, allestito dove ora c’è la piscina comunale, salirono atleti famosi come Vittorio Tamagnini, campione olimpico nel 1928 e Angelo Iacopucci, di Tarquinia, campione italiano ed europeo dei pesi medi.


 
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