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Il Conte Fani
Secondo il canonico Artemi, che scrive attorno al 1870, Toscanella fu la culla dei Fani di cui aveva trovato nomi e testimonianze in diverse pergamene conservate presso l’Archivio comunale. Il loro stemma più antico è quello che Sebastiano Fani fa incidere nel 1563 nella pietra della loro cappella nella chiesa del Riposo.
Abbiamo una colonna con un crescente sul capitello al quale Sebastiano aggiunge il giglio dopo che Paolo III Farnese, nel 1547, nomina sia lui che suo figlio primogenito, Paolo Vittorio, Cavalieri del Giglio, ordine che doveva difendere le coste dalle incursioni dei pirati maomettani. Solo pochi anni prima un ragazzo dei Fani era stato rapito e venduto come schiavo, ma presto riscattato.. Lo stemma, usato nel XV secolo, lo troviamo dipinto nel cortile di un bel palazzo nel quartiere di Poggio e scolpito sulla chiave dell’arco di una bella casa nell’attuale via Campanari.
Probabilmente erano queste le case dei Fani in quel periodo. Nella cappella del Riposo troviamo dipinto lo stemma di Fani come è arrivato fino a noi: troncato da una fascia rossa. Lo stesso stemma lo troviamo in uno splendido pavimento fatto costruire da Mario Fani nel 1556 nella chiesa dell’Ara Coeli in Roma, in occasione del suo matrimonio con Olimpia Astalli.