Le acque salutifere di Tuscania - Toscanella - Il blog dei tuscanesi

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Le acque salutifere di Tuscania

Modi di vivere, tradizioni

LE ACQUE SALUTIFERE DI TUSCANIA

Noi conosciamo un solo Bagno, quello della Regina, ma - a dire del Giannotti - ne dovette esistere anche un altro a San Savino nelle vicinanze dell'Acqua Forte. Il Giannotti infatti nella sua storia manoscritta riferisce che ai suoi tempi vi fu trovato un bagno sotterra molto antico et con molta quantità di monete in vero romane.

Quest'acqua fu sempre ritenuta efficace e salutifera per la cura delle malattie della pelle; e lo stesso Consiglio Comunale si preoccupava e si occupava della conservazione di quest'acqua. Tanto per fare un esempio: nel Consiglio del 21 settembre del 1624 si legge:
Havemo nel nostro territorio, nella Bandita di San Savino un'acqua bonissima contro la rogna et altre infermità; né si può godere per essere ripiena di terreno e di altro che con poca spesa si ridurrà in stato di potersene servire comodamente. Si delibera quindi che il molto illustre magistrato con li signori Marcantonio Giannotti e Fabrizio Pocci riducano in quel miglior stato che giudicheranno a proposito il Bagno di San Savino fino alla somma necessaria.

Ebbene oggi il Comune non si potrebbe interessare per dare una rabberciatura a quello sgangherato Complesso termale chiamato dai Tuscanesi Acqua Forte?

L'acqua della Fonte di sant'Angelo - così si legge in una vecchia carta logora e consunta - è sempre stata un'acqua perfettissima, della quale sempre se ne sono serviti gli infermi della città con il parere di tutti li signori medici che l'hanno sperimentata, poiché scaturisce dal Poggio di San Pietro, dove non si trova altro che sasso e pozzolana e perché in essa si sono sperimentate le quattro proprietà ricercate nelle buone acque e cioè: nullius saporis, nullius odoris, levis, limpida et cristallina.

( qui seguono i consigli tecnici per pulire la fonte, poi)

L'Em.no Cardinal Brancacci, nostro Vescovo servendosi sempre di detta acqua etiam quando si trattiene in Viterbo, con dire passa detta acqua al pari di quella di Nocera, ne manda a pigliare anco quando si trattiene in Roma, ed io fui presente quando si caricò una soma per S.E. da Stortino, suo mulattiere, alli X luglio 1669, che immediatamente la portò a Roma. E l'Em.no Cardinale Sacchetti, Vescovo di questa città anco lui ha fatto l'istesso in servirsi di quest'acqua.

 
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