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agosto 2008
(Pubblicata da Toscanella il 14 agosto 2008)
Caro Presidente,
ti scrivo in qualità di appartenente al popolo delle Primarie per sottoporre alla tua attenzione una personale riflessione e proposta. Ringrazio anticipatamente il sito Toscanella per lo spazio messomi a disposizione.
Presto arriveranno le nuove elezioni amministrative in questo nostro imprevedibile paese.
Non c'è bisogno di ricordare cosa è accaduto negli ultimi 15 anni, più o meno da quando è stata introdotta l'elezione diretta del Sindaco.
In tutta Italia o quasi i Comuni hanno beneficiato di stabilità politica e sono stati realizzati progetti di riforma. Se abbiano poi portato a un reale miglioramento delle condizioni dei propri cittadini è da dimostrare caso per caso, ma almeno i cittadini sono stati messi nelle condizioni di conoscere con certezza i responsabili dei fallimenti o dei successi.
A Tuscania non è avvenuto neanche questo.
Maggioranze variabili, sindaci ombra, partiti all'opposizione ma anche in maggioranza, alleanze incomprensibili, liste civiche provocatorie, personaggi politici saltellanti da un partito ad un altro; è successo di tutto. E intanto il paese è andato allo sfascio. Bilancio disastrato, servizi carenti, disorganizzazione negli uffici, commissariamento.
Verrebbe di augurarsi che il Commissario restasse per altri 15 anni, per rimettere a posto le cose e lasciare il paese di nuovo ai suoi abitanti; e ripartire da dove ci eravamo lasciati.
E forse è proprio questo il punto. E' assolutamente necessario rimettere le cose apposto. Altrimenti Tuscania continuerà a galleggiare alla deriva, senza una rotta precisa, e chiunque vincerà le elezioni si ritroverà nelle stesse condizioni di naufraghi delle precedenti amministrazioni.
La mia proposta è quella di chiedere al PD di compiere un gesto coraggioso e responsabile e farsi promotore - potrà sembrare retorico ma non trovo una definizione migliore - di un compromesso storico: un governo di unità cittadina con le componenti politiche avverse per rimettere a posto le cose.
Si scelga un Sindaco autorevole e superpartes, si faccia un programma condiviso incentrato sulla soluzione delle questioni ineludibili: bilancio, efficienza dell'amministrazione, sviluppo delle attività economiche, qualità dei servizi, programmazione del territorio.
Sono le necessità del paese intorno alle quali si gira da decenni. Ho letto i programmi alle passate elezioni. Tutti uguali. Pulire il paese non è né di destra né di sinistra, rendere efficienti i servizi lo stesso. Ognuno faccia un passo indietro, anche due se necessario.
Tuscania è diventato un paese dove sono crollate le fondamenta stesse della democrazia e della cittadinanza. Siamo al ground-zero: piano terra. Bisogna ricostruire. E nei momenti in cui è necessario ricostruire occorre farlo tutti insieme. Rifondare le basi per poi dividersi sulla base di regole comuni, e condivise.
Immagino già gli appetiti scatenati dal crollo dell'amministrazione; gli strateghi della domenica a passeggio per fregare quello e quell'altro. Animati dalla convinzione che stavolta è la volta buona: si vince. Ma qual è il premio ? Comunque vada non vincerà nessuno.
Mettetevi d'accordo e fate una lista di persone oneste, volenterose e intellettualmente capaci; non ci sarebbe così nemmeno il problema di trovare quelli che portano i voti per vincere, quelli con le preferenze, quelli che hanno coltivato il proprio feudo elettorale a spese del bene comune.
E in questa situazione di sfascio nessuno griderebbe allo scandalo, all'inciucio. Sono sicuro che i cittadini capirebbero e apprezzerebbero. Sarebbe un gesto di grande responsabilità, un patto per il bene del paese.
In cinque anni si può fare direbbe qualcuno, cinque soli anni per far tornare Tuscania ad essere un paese normale, e infine consentire alle nuove generazioni di proporsi come classe dirigente.
Provaci, o almeno pensaci.
Grazie,
un cordiale saluto e buon lavoro.
Daniele Nardi
Cittadino