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marzo 2009
Dal Corriere di Viterbo del 2 marzo 2009
POPOLARI E LIBERALI: “PRIMA DI TUTTO IL FUTURO DI TUSCANIA”
Le forze politiche di centro destra che fra poche settimane daranno vita al PDL, secondo Massimiliano Dezi coordinatore dei Popolari e Liberali, si sono incartate sulla formazione della lista da presentare alle prossime elezioni comunali. Per uscire da questo empasse i Popolari e Liberali lanciano l’idea delle primarie per la scelta del candidato a sindaco. “In una situazione economica assai difficile per tante famiglie tuscaniesi – afferma Massimiliano Dezi - sarebbe necessario iniziare a parlare di proposte, di problemi, di soluzioni, di un programma per amministrare la nostra città, parlare di imprese, di giovani, di anziani. La politica si riduce invece ad una sorta di caccia al cinghiale, una bracca di cani che inseguono una preda, abbaiando, mordendosi tra loro.
Cosa sarà mai questa ambita preda, un Comune allo sfascio e pieno di debiti. Tutti vogliono fare il Sindaco, vogliono indossare quella fascia tricolore e sfilare per la città, vogliono pregustare la sensazione di appoggiare il loro fondo schiena sulla poltrona di primo cittadino, il resto non conta. Sarà forse una malattia contagiosa?
Tutti vogliono concorrere per il bene del paese, per il rinnovamento, candidati che inneggiano a soluzioni strategiche a pozioni magiche, a ricchi premi e cotillon. Bisogna riportare la gente al centro della politica, è necessario uscire dagli apparati dei partiti, da quelle forme di conservatorismo che non piacciono più a nessuno.
Se dobbiamo costruire un nuovo partito, il PDL, bisogna aprire la mente ad un nuovo concetto di aggregazione, sciogliere quei nodi o veti incrociati che servono soltanto a difendere castelli di carta e posizioni personali. Certo, iniziamo a ragionare concretamente anche sulla candidatura del Sindaco. Chi non vorrebbe essere scelto, o vorrebbe scegliere una persona a lui vicina?Tutti si sentono puri e casti, mentre gli altri sono sporchi e corrotti, alcuni sono così onesti che è indubbio che siano nominati per acclamazione o plebiscito popolare.
Non possiamo continuare a logorale il PDL all’infinito, mettiamo più umiltà nell’azione politica, è necessario aprirci alla popolazione civile, confrontarci apertamente senza remore o pregiudizi . Il sette giugno ormai è vicino, se non usciamo presto da questo ginepraio ci ritroveremo come nel passato e così facendo creiamo serie difficoltà anche alle segreterie provinciali. Allora, se vogliamo veramente metterci in discussione, perché non iniziare a pensare ad una consultazione come le primarie”.