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novembre 2008
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Non si vede poi perché la futura amministrazione dovrebbe fare i conti con un bilancio sull’orlo del dissesto che è invece tuttora un problema con cui deve fare i “ conti” la gestione commissariale.
Circa la necessità di intervenire con una serie di misure di tipo strutturale e cioè permanente si gradirebbe ricevere una precisa indicazione e non generiche affermazioni.
L’opporsi a priori ad ogni di progetto, vedi Boscolo o parco eolico tanto per fare due esempi, è invece, ad avviso del Commissario, un opporsi a qualsiasi tentativo di sviluppo socio-economico del territorio e alla possibilità di rimpinguare le casse comunali.
Ancora altre due considerazioni in merito al “ farsi volere bene dalla cittadinanza” e al sondaggio apparso su un giornale on line di Tuscania.
Per quanto riguarda il gradimento non si vede perché non si debba “farsi voler bene” che è comunque per tutti coloro che operano per il bene della collettività una priorità considerato che le scelte che si fanno, sempre in buona fede e pensando di agire per il meglio, sono tutte volte a migliorare le condizioni della comunità e del territorio.
Per quanto concerne il sondaggio i conti non tornano… Il calcolo, infatti, non può essere effettuato in base al numero dei votanti del Comune di Tuscania ( e come se tutti avessero partecipato ) bensì solo in base a coloro che hanno preso parte, fosse anche solo per divertimento, a quello che l’Ing. Mencancini afferma essere stato un “ gioco”.
I numeri, seppur con un campione limitato parlano chiaro… Infine a proposito del mancato coinvolgimento della componente politica territoriale nelle scelte del Commissario si tiene a precisare che ogni qualvolta una parte politica ha chiesto un incontro ( come ad esempio è accaduto di recente con il coordinatore del circolo locale del Partito Democratico Rita Moscatelli) è stato subito accolto.
Occorre precisare in merito che in ogni caso l’attività commissariale non prevede per prassi, al di là di un iniziale incontro peraltro avvenuto con tutte le componenti politiche territoriali, una continua consultazione su problematiche che attendono, in alcuni casi, risposte immediate: è come se si ripristinasse una sorta di consiglio comunale aperto laddove invece con lo scioglimento dell’organo consiliare il legislatore ha voluto, con il commissariamento, una fase di decantazione del dibattito politico almeno per quanto concerne le scelte dell’ente locale territoriale.