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gennaio 2009
Pubblicato su Toscanella il 7 gennaio 2009
Caro Giggi, mi sorge il dubbio che il senso del mio intervento è stato male interpretato. La mia voleva essere una riflessione riguardo alla situazione che si sta delineando nel panorama politico locale. Intendo precisare che fino ad oggi nessuno del PD (sia dal Regionale, che dal Provinciale) si è permesso di suggerire ne tanto meno impartire ordini in merito ad accordi politici da perseguire per le prossime elezioni comunali.
Io parlavo della esigenza di formare una lista di larghe intese fatta da persone di diversa estrazione sociale e politica. Una lista non politica partitica, ma una lista formata magari su suggerimento oppure promossa da partiti politici almeno i più rappresentativi del Paese.
Questo a mio avviso e il solo modo di dare risposte concrete e nell’esclusivo interesse di Tuscania. E se si vuole far decollare questo territorio.
Dicevo anche che qualora non fosse possibile perché i partiti desiderano avere una connotazione politica partitica desiderano andare al confronto per misurare le forze e permettere agli organi provinciali di mettere una bandierina azzurra o rossa e dire abbiamo conquistato il Comune di Tuscania.Non resta altro da fare che partecipare alla bagarre finale. Se il centro destra presenta la sua lista e chiaro che al centro sinistra non resta altro da fare che organizzarsi insieme alle altre forze di centro sinistra e partecipare alle elezioni con qualche probabilità in più di vincere. Se in questa aggregazione ci sarà anche la Rosa per l’Italia credo che nessuno si può scandalizzare perché fino a prova contraria è sempre una forza di centro sinistra.
Le posizioni personali non contano, è percorso politico obbligato per un dirigente di un partito politico deve perseguire, ognuno personalmente poi prenderà le decisione che riterrà più opportune.
Caro Giggi la storia ci insegna che le elezioni comunali sono altra cosa dalle elezioni politiche.
Nessuna lista nasce vincente perché è benedetta da un partito o un altro. Nelle comunali più che i partiti conta la credibilità delle persone e in particolare è la figura del candidato a Sindaco che fa la differenza. Sono pochi cittadini quei cittadini che danno valore al programma elettorale.