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Intanto Braccio era tornato a Chiusi e già iniziava le azioni per l’ambita conquista di Perugia. I Perugini, durante l’estate del 1411, da parte loro, inviavano continue ambasciate a Ladislao per chiedere insistentemente il ritorno del Tartaglia. Ladislao rifiutò decisamente, non potendo privarsi di nessun capitano per riorganizzare la rivincita contro Giovanni XXIII. Anzi la fortuna sembrava arridergli, perché tra i condottieri del Papa pisano, vennero a lite Muzio Attendolo Sforza e Paolo Orsini, al punto che il 12 maggio 1412 lo Sforza passò dalla parte di Ladislao (con 2400 cavalieri e 400 fanti) e Giovanni XXIII (il 17 agosto lo dichiarò traditore, facendo bruciare la sua immagine), ma dovette assoldare un altro capitano, Guidantonio da Montefeltro con 400 cavalli e 200 fanti.