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Sarà necessario un apposito convegno per chiarire meglio la partecipazione del Tartaglia alle operazioni di guerra. Qui chiudiamo l'Introduzione ricordando soltanto che il Tartaglia venne accusato (giustamente? ingiustamente?) di tradimento, per cui lo Sforza, con il consenso del Papa, lo fece decapitare, ai primi di dicembre 1421, nella Piazza del Mercato Vecchio di Aversa. Finalmente lo Sforza poteva dare sfogo all'insanabile odio, mai sopito, verso il suo temibile nemico!
Con la morte del Tartaglia cessava di esistere anche la Contea di Toscanella, i cui territori tornarono nella piena disponibilità del Papa. Alla vedova Agnesella Monaldeschi della Cervara vennero concessi, per cinque anni, il castello di Marta, pittoresco centro sul Lago di Bolsena, Montalto ed il Ponte dell'Abbadia.
Le milizie del conte Tartaglia passarono spontaneamente al soldo di Braccio.