Il piano d'attacco dei Senesi - Tartaglia-new

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Il piano d'attacco dei Senesi

Contratto di condotta
Non che mancasse un progetto, una strategia; questa c’era e possiamo sintetizzarla in questi termini:

1. i Senesi dovevano impadronirsi sùbito, con colpi di mano, delle rocche della contea Orsina sparse qua e là nella Maremma, mediante azioni isolate, effettuate dai vari capitani dell'esercito senese;

2. contemporaneamente, però, il grosso dell’esercito doveva colpire al cuore la contea, conquistando Sorano e Pitigliano (ho già detto che, la capitale Sovana, con Samprugnano e Saturnia, erano state conquistate dai Senesi con il colpo di mano del 1410);

3. se questo tentativo fosse fallito al primo attacco (come era prevedibile), le due cittadine si sarebbero dovute prendere per fame, mediante l’assedio ad oltranza;

4. al Tartaglia i Senesi inviarono (il 16 agosto) un ambasciatore (Giovanni di Tommaso Luti) per comunicargli di non allontanarsi da Tuscania, durante le operazioni militari, perché ad ogni momento poteva essere necessario il suo intervento conclusivo della guerra contro gli Orsini[44].
Questo, dunque, il piano strategico. Ranuccio Farnese avviò le operazioni militari nel mese di agosto 1416.

Le prime azioni furono facili: Angelo Taviani conquistò subito Le Rocchette di Fazio; Biagio di Nanni Marsili prese Tricosto; Cione Montanini entrò e si arroccò in Capalbio; infine cadde Manciano, il 16 settembre: qui si chiude il periodo fortunato dell’impresa (che ovviamente non descrivo nei dettagli, anche perché il Tartaglia non venne coinvolto in questa fase)[45].  
 
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