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Non bastò l’aver assoldato per rinforzo 3000 fanti, perché la notte tra il 7 e l’8 giugno 1413 il Tartaglia alla testa dei suoi uomini, ruppe le Mura Aureliane (tra Porta Asinaria e Porta Maggiore) presso S. Croce in Gerusalemme, alle grida di "Viva Re Ladislao, viva la pace!" entrò in Piazza S. Giovanni in Laterano, mettendo in fuga i difensori e saccheggiando Roma.
Giovanni XXIII abbandonò Roma, inseguito dal Tartaglia con 1500 cavalieri e numerosissimi fanti, però non riuscì a raggiungerlo e così il Papa, alle fine, poté riparare entro le mura dell'amica Bologna.