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Papa Martino V aveva riconosciuto come legittima sovrana di Napoli la Regina Giovanna II, che fu incoronata il 28 ottobre 1419.
In seguito, però, la situazione nel Napoletano si modificò notevolmente, per la prepotenza di ser Gianni Caracciolo, favorito della Regina, contro i baroni locali, che spesso rivolsero lamentele al Papa.
Anche Martino V era amareggiato dal fatto che ser Gianni non aveva inviato nel Patrimonio, come avrebbe dovuto, gli aiuti militari allo Sforza per combattere Braccio. Tutti questi motivi fecero sì che Martino V, sull'esempio dei due papi pisani Alessandro V e Giovanni XXIII, offrisse l'investitura del Regno di Napoli a Luigi III d'Angiò, designandolo alla successione dopo la morte di Giovanna II e ponendogli a fianco le milizie dello Sforza. Costei ingarbugliò ancora di più le difficoltà e adottò come suo erede Alfonso V, re d'Aragona e di Sicilia.
Era la guerra.