Tutti convennero che, al suo ritorno dal Concilio di Costanza, avrebbe dovuto ratificare i patti. Invece il conte Bertoldo non tornò mai più nella sua bella Pitigliano. Si fermò a Venezia, mettendosi al servizio di quella Repubblica, come capitano. Fu inviato a combattere in Morea contro i Turchi e, nel 1420, partecipò alla presa di Corinto: mentre entrava in città, una donna lo colpì con una sassata alla testa e, dopo qualche giorno d'agonia, il conte Bertoldo Orsini morì[83].
Quanto al Tartaglia da quella guerra (da lui non combattuta!) - riferisce il Montauri - "…ebe dal comuno di Siena 6 mila fiorini d'oro (a me ne risultano circa 9.600) di questo anno (1417), che s’era mantenuto nel Patrimonio co’ li denari de’ Sanesi, che in pochi anni à auto da’ Sanesi più di 30.000 fiorini…"[84].