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Il Tartaglia, arroccato a Tuscania, era sempre all'erta, tanto più che il suo nemico personale e della Lega, Muzio Attendolo Sforza, stava ad Acquapendente, al servizio della Regina Giovanna II. Intanto attendeva anche l'imminente arrivo del card. Isolani, che avrebbe portato certamente delle novità nello Stato della Chiesa: Giovanni XXIII, poco prima di lasciare Bologna per recarsi al Concilio di Costanza, decise di inviare a Roma, come suo legato, il bolognese Iacopo Isolani, cardinale diacono del titolo di S. Eustachio, che intraprese il viaggio con sole 300 lance, mal equipaggiate. Il 26 settembre 1414 raggiunse Siena, il 28 stava nei pressi di Acquapendente, ma, nel timore di incontrare lo Sforza, girò alla larga passando per la Maremma per puntare poi verso Tuscania.