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Braccio non aveva fatto i conti con Giovanna II, tornata sul trono di Napoli dopo la deposizione (ottobre 1416) del marito Giacomo. La Regina liberò dal carcere Muzio Attendolo Sforza e lo mandò in aiuto dei difensori di Castel S. Angelo, scortato dal figlio Francesco, dal conte di Carrara, da Giannantonio Orsini, da Francesco di Paolo Orsini, da Cristoforo Caetani e da altri capitani, che il 10 agosto 1417 erano già accampati fuori Porta S. Giovanni.