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Nel gennaio del 1416 Braccio da Montone lasciava Bologna e, ai primi di aprile, varcava l’Appennino, diretto verso l’Umbria, deciso più che mai alla conquista di Perugia. Per questo aveva già fatto contattare diversi condottieri per organizzare l’attacco decisivo.
Inviò i suoi emissari al comune di Orvieto, che promise 50 fanti; li inviò (forse in febbraio o marzo) anche a Tuscania presso il Tartaglia, uomo - commenta Giovanni Antonio Campano, biografo di Braccio - assai abile con l’azione, ma anche buon stratega.
Tartaglia si impegnò a fornire 600 cavalieri, ma si fece promettere che poi Braccio l’avrebbe agevolato nella conquista delle terre del suo mortale nemico Sforza, ora tenute da Micheletto Attendoli.